Quella che propongo in questo articolo è una collaborazione un po’ particolare, perché questa volta la poesia non è stata scritta a partire dalla foto, né la foto è stata realizzata a partire dalla poesia. Si tratta piuttosto di un’affinità estetica ed emotiva: io mi sono ritrovato nell’immagine e la sua autrice nelle emozioni che descrivo nel testo.
La fotografia è opera di Erica Boschiero e raffigura un bosco della Val Visdende (Belluno). Erica è cantautrice, è brava, e io, nel consigliarvi di ascoltarla, non posso che rimandarvi al suo sito.
Camminante
Forse le strade del mondo
son piene di tipi come me,
di pellegrini laici
intenti a venerare il bello
contrada dopo contrada,
decisamente fuori tempo
per una vita randagia,
desiderosi di illudersi
che basti il bosco, il sentiero
per liberarsi dei legami
obbligati e ripartire.
Ma è certo che sarebbe bella
vissuta in coppia, la strada,
se solo fossero gli stessi
i paesaggi prediletti.
Io in questo bosco di alberi
che mi fanno da custode
provo uno smarrimento vero
e resto muto, incapace
di trasmetterti la bellezza
dei tronchi che si levano,
dell’aria imbevuta di luce,
dell’ombra che dà conforto
al camminante silenzioso.
Così, passo dopo passo,
son catturato dal mistero,
tentato dal dio pagano
che vive sui rami più alti.
C’è la sua voce nel vento,
ma è voce che parla a me solo,
eccitazione dei sensi,
desiderio di essere parte
di quell’intrico di vita.
[Mario Badino, 27, 28 e 29 marzo 2013]
Sì, ha cantato all’Espace.
La tua riflessione poetica è bella e la foto di Erica anche. Per non parlare della sua voce! Ma il 6 marzo era ada Aosta? Cantava?