Pesti i tasti a fatica,
è notte: dovresti accettare il sonno
come un benefattore:
tutti gli affanni spolverati via.
Da bambino chiedevi
a tua madre il conforto d’un racconto;
da adulto cincischi,
scribacchi, controlli d’aver chiuso il gas,
cerchi l’ultima e-mail
nella casella di posta, l’ultima
notifica su Facebook.
Non hai dimenticato mai l’angoscia
del perdere coscienza,
dell’essere d’un tratto addormentati
per ritrovarsi svegli,
il mattino, come se nulla fosse
capitato. È notte,
pesto i tasti a fatica, tra poco andrò.
Che chiederò in conforto?
Domani viene presto.
[Mario Badino, 6 ottobre 2012]
spero di trovare il mio conforto per evitare un’altre notte insonne!
Ciao