Una poesia molto vecchia (estate 2000), scritta per una mostra-installazione di poesie e fotografie, dal titolo Stanze per un improbabile paesaggio, realizzata insieme al fotografo Paolo Rey.
Prossimamente metterò online in questo spazio un archivio dei vecchi lavori, in formato .pdf, liberamente consultabile.
Il sentiero
Hai un sorriso disarmante,
lo vedo dalla luna
Il mio passo di adesso
è già quello di prima,
e premo la montagna
sul sentiero
che m’innalza
La fronte è madida
di ricordi, che cadono
in terra nel silenzio
della notte
Ti muovi come
un essere selvatico,
con l’istinto di chi è parte
del creato
e danza la danza
universale:
lo vedo dalla luna,
dalle foglie sulle piante
E mi lancio all’insù,
con vigore rinnovato,
mordo il suolo faticoso,
guidato dal silenzio
All’improvviso mi arresto,
chiudo gli occhi e guardo
[Mario Badino, estate 2000]