Ancora amarcord

Avevo detto «per un po’ basta amarcord» e invece…

Ho scritto queste tre poesie a partire dal 1994 o ’95. Avevo iniziato da poco l’università, a Torino. L’ultima è diventata una canzone, musicata dal mio amico Ronnie Bonomelli.

Seguiranno – lo prometto – testi nuovi. Intanto, per chi volesse, su Facebook, ho aperto la pagina Cianfrusaglia.

Corso Vittorio
Ore 7.24 del mattino

Metto fuori la testa,
comincio col non vedere
un tubo: solo nebbia,
poi vedo un tubo di scarico
e due fanali rossi.

Si allontanano rombando;
mi giro. TO 23672W
quasi mi porta via la testa.

Mi stufo e richiudo il tombino.

A te, seduta sull’autobus

A te, seduta davanti a me
sull’autobus,
che sei davanti a me
perché mi son girato io,
a guardarti; a te
qualche poca parola
che non sa esprimere
quella stretta al cuore,
quella parte del cuore
così vicina allo stomaco,
che ora è tutta
sottosopra.

Nello nella neve

Aveva nevicato tutta la notte, così quel mattino anche il vecchio Nello scese in strada a fare a palle di neve coi bambini.

Una la tiro una si disfa una mi becca
una mi becca una la tiro una si disfa
corro di corsa poi scivolo e casco
poi mi rialzo e ricorro sul ghiaccio.

E intanto acchiappo la neve qua e là
e la comprimo la tiro la inghiotto
e ricomincia a cadere dal cielo
e ricomincia a cadere di sotto.

Spalanco gli occhi il naso la bocca
spalanco bocca e c’entrano i fiocchi
spalanco il naso a sentire la neve
spalanco gli occhi spalanco i miei occhi

Scivolo ancora ma chi se ne frega
son vecchio e stanco ma giovane e forte
«Ma cosa fa, sciur Nello? Sta bene?»
dice la Sara, le cade la sporta.
Io mi diverto, diverto, che bello!
Se do spettacolo chi se ne importa.

Questa voce è stata pubblicata in Poesie e contrassegnata con , , , , , , , . Contrassegna il permalink.