Un po’ così.
Montecitorio
«I nani sulle spalle dei giganti
vedono più lontano
dei grandi che li hanno preceduti»,
mi dice la mia guida,
per consolarmi del cattivo umore
che non riesco a celare,
mentre mi porta in giro per le stanze
vuote del Parlamento.
«Certo che i padri costituzionali
erano un po’ diversi»,
ammette senza perdere il sorriso,
«ma grazie al loro esempio
possiamo andare avanti anche con questi».
Rimango taciturno
nella pace del lungo corridoio:
mi sembra di trovarmi
in un vecchio collegio di provincia,
inutile e noioso,
il tempo che ristagna a metà altezza,
tra pavimento e cielo.
D’un tratto ecco pararsi la buvette,
coi deputati intenti
a concionare: potenza del vino
e degli stuzzichini,
i nani sulle spalle dei giganti
hanno le soluzioni
adatte a tutti i mali del Paese.
«Portace ‘nantro litro»,
esorta ad una voce il centro-destra;
«Portane due», corregge
con bell’emendamento l’altra parte:
«Noi non vorremmo imporre
quest’altro sacrificio agli italiani,
ma, responsabilmente,
facciamo nostri i moniti europei».
Ed eccoli già sbronzi:
si strozzano con gli ossi del tacchino
e allungano le mani,
cercando il culo della cameriera,
forse più per stordirsi,
che per reale intento di possesso,
per non pensare d’esser
solo nani alle spalle dei giganti.
[url=http://ponlinecialisk.com/]buy cialis online 20mg[/url]