Il titolo è provvisorio, perciò non credo che sarà cambiato.
Quantunque Ilaria Ricci
Da quando non so più che cosa pensi,
mi manchi come l’aria.
«Ilaria chi?»
mi chiederesti,
se ancora mi tenessi nei pensieri,
o se mi amassi,
o se fossi curiosa,
gelosa di sapere cosa faccio.
D’accordo. Ilaria Ricci, la barista
del bar vecchio di Pina,
quel caseggiato un po’ cadente
in via del Ritornello ventisette.
Due belle tette,
per dirla volgarmente,
e quel sorriso che la trasfigura.
Ilaria che mi parla di natura,
del mare neghittoso,
che la calma, che la reclama,
del fine settimana a Francoforte,
e che mi stringe,
a sé, nel letto, forte.
Dimmi “Non far lo stronzo”, a questo punto.
Dimmi “Non sei per niente spiritoso”.
Se ancora t’importasse,
a questo punto parleresti;
avresti insulti da scagliarmi addosso.
Se mi volessi,
mi porteresti a dire
che quando non ti sento non Ilaria,
che quando non ti sento manca l’aria.
Ilaria Ricci, al bar vecchio di Pina.
[Mario Badino]
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