E si riparte come si può

Tra qualche giorno – inizio luglio – esce Cianfrusaglia, la mia prima raccolta poetica edita ufficialmente. Qualcuno la troverà in libreria, altri su internet, altri non la troveranno perché non l’avranno cercata e pochi altri invece (ma bisogna avere fortuna) semplicemente vi si imbatteranno per strada e non la lasceranno più.

Per me che in qualche modo devo promuoverla, si tratta di un’avventura che si apre. Poeticamente, però, vorrei considerarla cosa fatta, nel senso che mi piacerebbe trovare nuove strade, forme e contenuti, per evitare di fossilizzarmi in quanto fatto finora. Di qui il titolo di questo articolo, E si riparte come si può, perché le idee chiare sono ancora una cosa lontana.

Mi trovo in Francia, a Mentone, per una breve vacanza; dopo giorni di sole, oggi abbiamo una pioggerella fitta, quasi piacevole. A me ha ispirato quanto segue, niente di che, può darsi, ma comunque una ripartenza.

Scorci

Non so più se concedermi una birra
o fare il salutista;
vorrei essere un cane, qualche volta:
per questo annuso intorno
gli scorci colorati di giardino,
le curve delle strade,
la massa d’acqua e sale che si muove
oltre questa ringhiera,
gli ombrelli aperti come se piovesse.

Seduto al tavolino,
osservo e faccio pace con me stesso,
in cerca d’istruzioni.

PS: Alla fine la birra l’ho presa e, dai versi, si vede.

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